che impressione. non me ne ero accorto subito, in un primo momento avevo solo notato che l'indirizzo mi diceva qualcosa. è quando sono arrivato che ho ricordato di essere già stato in quel luogo, ma solo dopo aver visto i loghi che sono in foto mi sono reso conto di dove fossi.
sabato sera ho dormito sulla storia, sulle ceneri di milioni di parole lanciate nel vento, sui fantasmi di migliaia di dischi suonati e trasformati in successo: ero a montecarlo e per un puro caso sono finito a dormire al novotel, boulevard princesse charlotte numero 16. Quando booking mi ha spedito il promemoria che ho inserito nel mio google calendar, ho guardato quell'indirizzo con l'occhio di chi ha qualche memoria ormai rimossa.
Quello è l'indirizzo che ho sentito pronunciare mille volte da herbert pagani, da luisella berrino, ma anche da awanagana e perchè no da federico l'olandese volante. E non dimentico il carissimo amico Maurizio Di Maggio. Hanno buttato giù il vecchio palazzo della radio, ci hanno costruito un hotel, che mantiene ancora i simboli della vecchia montecarlo, oltre ad alcune opere di arte contemporanea costruite con resti di microfoni e cuffie.
L'altra sera, mentre percorrevo i corridoi dell'hotel, mi sono ricordato di quando in quel posto ci sono stato per respirare radio. Era un po' vecchio, ma sapeva di rock. Era come entrare alla mecca per chi ha una fede diversa dalla mia. In un certo senso ho provato una malinconia pazzesca, ma forse è solo il reazionario che è in me, che non toccherebbe mai un palazzo dove si è sviluppato un pezzo di storia, anche se piccola, anche se di un'industria non dominante, come quella della radio.
So che oggi montecarlo ha studi fantasmagorici davanti al porto, so che probabilmente chi ci lavora sta meglio ora, ma un po' di nostalgia un po' è arrivata. e di quei milioni di parole restano quei loghi davanti all'ascensore. il resto è nella memoria di chi ascoltava. e forse anche nel cuore.
sabato sera ho dormito sulla storia, sulle ceneri di milioni di parole lanciate nel vento, sui fantasmi di migliaia di dischi suonati e trasformati in successo: ero a montecarlo e per un puro caso sono finito a dormire al novotel, boulevard princesse charlotte numero 16. Quando booking mi ha spedito il promemoria che ho inserito nel mio google calendar, ho guardato quell'indirizzo con l'occhio di chi ha qualche memoria ormai rimossa.
Quello è l'indirizzo che ho sentito pronunciare mille volte da herbert pagani, da luisella berrino, ma anche da awanagana e perchè no da federico l'olandese volante. E non dimentico il carissimo amico Maurizio Di Maggio. Hanno buttato giù il vecchio palazzo della radio, ci hanno costruito un hotel, che mantiene ancora i simboli della vecchia montecarlo, oltre ad alcune opere di arte contemporanea costruite con resti di microfoni e cuffie.
L'altra sera, mentre percorrevo i corridoi dell'hotel, mi sono ricordato di quando in quel posto ci sono stato per respirare radio. Era un po' vecchio, ma sapeva di rock. Era come entrare alla mecca per chi ha una fede diversa dalla mia. In un certo senso ho provato una malinconia pazzesca, ma forse è solo il reazionario che è in me, che non toccherebbe mai un palazzo dove si è sviluppato un pezzo di storia, anche se piccola, anche se di un'industria non dominante, come quella della radio.
So che oggi montecarlo ha studi fantasmagorici davanti al porto, so che probabilmente chi ci lavora sta meglio ora, ma un po' di nostalgia un po' è arrivata. e di quei milioni di parole restano quei loghi davanti all'ascensore. il resto è nella memoria di chi ascoltava. e forse anche nel cuore.

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