Leggo in questi giorni con un po' di sgomento le pagine dedicate allo scandalo ribattezzato P4. O forse non sono scandalizzato per niente, che é anche peggio.
Però, in mezzo allo stupore per la rete di relazioni, di cui sapevamo ma che mai era stata così certificata, mi sorgono alcune domande abbastanza inquietanti: é giusto che io sappia che la gelmini considera un collega un imbecille, oppure che qualcun altro dà della mignotta ad un ministro donna della repubblica?!?
Ovvero, superata l'ondata di populismo per cui godiamo quando vediamo i potenti nella merda, é giusto che i nostri pensieri, le nostre valutazioni, le nostre confessioni private non restino tali e vadano in pasto a tutti?!?
Io credo di no. E credo che i giornali quando urlano alla legge bavaglio stiano mistificando la realtà. Non ho letto il decreto intercettazioni, ma non mi pare che contenga il divieto di fare intercettazioni, mi pare dica che sarà vietato pubblicarle se non c'é rilevanza penale.
Se il decreto fosse diverso, dovremmo chiedere a gran voce che così fosse strutturato. I giornali invece usano la scorciatoia del titolo "legge bavaglio", forse perché sanno che senza 8 pagine cariche dei cazzi privati del malcapitato di turno, dovrebbero riempire le stesse 8 pagine di giornalismo vero, un'arte o un mestiere che abbiamo dimenticato.
Leggo ogni giorno 6,7 a volte 8 testate nazionali e non potete nemmeno immaginare quante pagine siano fotocopie di quelle di edizioni internazionali del giorno prima. Ecco, anziché specializzarsi nel copia e incolla, dovrebbero secondo me essere più accorti nel proteggere la privacy degli italiani.
Se non c'é prova di reato, dovrebbero evitare di pubblicare colloqui solo perché pruriginosi. Per il gossip basta novella 2000.
D'altro canto, con una casta giornalistica come la nostra, che ha ormai credibilità ridotta al lumicino, servono le intercettazioni per rendere "credibile" un pezzo. O almeno così pare.
Io sono contrario alla pratica delle pubblicazioni selvagge: le intercettazioni vanno fatte ma devono rimanere nei cassetti delle sedi giudiziarie. E le fughe di notizie vanno perseguite e punite.
Perché fare clamore è cosa diversa da informare, a noi piace molto la prima cosa, la seconda è opzionale.
E chiudo il pippone con una domanda: perché non facciamo come in america (quella del nord) e non legalizziamo le lobby?
Perché non portiamo alla luce del sole amicizie, intrighi, sostegni politici?!? Io voglio votare un personaggio, chiunque esso sia, sapendo chi lo sponsorizza, di chi é amico, con chi tratta per avere voti.
Analizzato tutto il contesto, posso votare senza sorprese. E se poi scopro rapporti non dichiarati, accompagno il bugiardo alla porta, perché i governanti devono avere prima di tutto dignità e devono rendere conto a coloro che consegnano una delega con il voto.
Chissà quanti bisignani sbucherebbero a destra e a manca.
Forse è più facile e più comodo pensare (o far pensare) che stiano tutti da una parte sola.
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